Se la ricerca di un posto libero dove parcheggiare, quando ci si trova all’interno delle grandi aree di sosta, rappresenta per molti un incubo quotidiano, potrebbe essere giunto il momento di risvegliarsi da questo brutto sogno, grazie alla tecnologia Collaborative Parking che Ford sta sperimentando nel Regno Unito
Infatti, secondo un nuovo studio condotto da Ford nel Regno Unito, gli automobilisti trascorrono, mediamente, più di un giorno all’anno alla ricerca di un parcheggio.
La tecnologia, sperimentata questa settimana, visualizza gli spazi disponibili, attraverso una mappa crowd-sourced, molto utile soprattutto nelle aree di parcheggio più strutturate.
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L'idea di Ford
“Comprendiamo bene quanto tempo vada sprecato e quanto stress siano causati dalla ricerca continua di parcheggi, in città”, ha dichiarato Christian Ress, Supervisor, Automated Driving Europe, Ford Research e Advanced Engineering.
“L’intento della nostra sperimentazione è quello di restituire quel tempo ai conducenti, aiutandoli a godersi i momenti trascorsi in automobile affinché siano più felici e più efficienti.”
Ford è tra i partner che si sono occupati dello sviluppo della tecnologia di Collaborative Parking nell’ambito del progetto UK Autodrive,supportato dal governo britannico e finanziato con oltre 20 milioni di sterline, che studia le possibilità di connessione tra veicoli, e tra veicoli e infrastrutture, con l’obiettivo di rendere la guida meno stressante e più sicura, di ottimizzare l’uso del tempo e migliorare l'efficienza nel consumo di carburante.
Collaborative Parking: una tecnologia d'avanguardia
La tecnologia di Collaborative Parking è alimentata dai dati dei sensori di parcheggio dei veicoli che lo stanno utilizzando.
Questi contribuiscono all’aggiornamento della mappa che mostra, così, gli spazi liberi - e può, inoltre, dialogare con i sistemi di monitoraggio dei parcheggi.
In precedenza, nell’ambito di altre sperimentazioni, Ford e i diversi partner del progetto Autodrive hanno presentato l’Emergency Vehicle Warning, in grado di avvisare gli automobilisti sulla localizzazione e la distanza di un veicolo di soccorso in arrivo, permettendo loro di posizionarsi sulla strada in modo più sicuro e aiutare polizia, ambulanze e vigili del fuoco a raggiungere più velocemente le destinazioni oggetto di intervento.