È un periodo davvero critico per il diesel e per i proprietari di auto a diesel. Sembra proprio che questa tecnologia sia ormai condannata alla fine. Difficile immaginarne il futuro in un mercato automotive sempre più orientato verso tecnologie green (ibride ed elettriche), e a fronte di una regolamentazione europea divenuta estremamente restrittiva.
Infatti, le recenti normative europee, hanno sancito il blocco della circolazione della auto diesel a partire dal 2020, allo scopo di contenere i preoccupanti livelli di emissione registrati nelle città dell'Unione.
Le norme RDE (Real Driving Emissions) riflettono una maturata sensibilità ambientale nei confronti del cambiamento climatico e delle criticità del pianeta, ma pongono anche l'attenzione sui rischi per la salute, dal momento che il particolato emesso da questo tipo di alimentazione risulta estremamente nocivo a livello respiratorio.
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Le normative europee verranno applicate nei diversi Paesi
dell'Unione a seconda della legislazione vigente.
In Italia, le normative in vigore variano da regione a regione.
Nello Stivale le limitazioni sono partite dal nord, dalle grandi metropoli da sempre in lotta con l'inquinamento (Roma e Milano su tutte) e dai centri al di sopra dei 30 mila abitanti.
Questa prima fase prevede il blocco delle auto diesel di categoria inferiore o uguale ad Euro 3.
Il blocco del traffico sarà in vigore dal lunedì al venerdì, generalmente 8.30 alle 18.30, in maniera permanente e con rare eccezioni riguardanti i veicoli utilizzati per scopi pubblici o sociali, o adibiti al trasporto di malati e portatori di handicap.
A partire dal 1° ottobre 2020, il blocco delle auto diesel si estenderà ai mezzi Euro 4, per toccare gli Euro 5 entro il 1° ottobre 2025. Sarà infine il turno dei modelli Euro 6, destinati anche loro ad avere vita breve.
I possessori di auto diesel potranno verificare la categoria di appartenenza del proprio veicolo tramite la Carta di Circolazione, in modo da non incappare nelle severe sanzioni amministrative previste dal Codice della Strada.
La capitale è stata tra le prime città italiane ad adottare il blocco del traffico, già a partire dal novembre 2019.
C'è da credere che, entro il 2024, il blocco coinvolgerà tutte le auto diesel, stando a quanto annunciato dal sindaco Raggi.
A subire il blocco della circolazione saranno circa 24.000 veicoli, immatricolati fino al 2006.
Il divieto non prevede eccezioni per i mezzi privati, ma stabilisce particolari deroghe per quelli adibiti al trasporto merci o che abbiano un carattere pubblico o sociale.
Al momento, le limitazioni riguardano tutte le auto dotate di motore di categoria inferiore o pari a Euro 3, con opportune differenziazioni in base alle zone.
Nella cosiddetta Fascia Verde non possono circolare i veicoli Pre-Euro 1 (benzina e diesel) e Euro 1 (benzina e diesel) e Euro 2 (diesel).
Questi provvedimenti verranno adottati anche in occasione delle domeniche ecologiche. Ulteriori restrizioni sono previste in caso di superamento dei limiti di inquinamento a partire dal terzo giorno.
L'Anello Ferroviario, l'area che circoscrive il centro storico, vedrà il blocco del traffico non solo per i veicoli già esclusi dalla Fascia Verde, ma anche per gli Euro 2 (benzina) e
Euro 3 (diesel).
I veicoli diesel fino a Euro 3 non potranno circolare nelle zone interessate dal 1 novembre 2019 al 31 marzo 2020 dal lunedì al venerdì, nella fascia mattutina 7:30-10:30 e pomeridiana 16:30-20:30. Fanno eccezione i soli festivi infrasettimanali.
La giunta capitolina ha anticipato che le limitazioni saranno gradualmente estese ad altre zone della capitale, coinvolgendo un numero sempre maggiore di veicoli diesel, fino ad arrivare al blocco totale per il 2024.
L'obiettivo è quello di eliminare gradualmente l'utilizzo di questi veicoli, in una città dove l'aumento di decessi legati a malattie dell’apparato respiratorio sta registrando dati preoccupanti.
Se da un lato è dunque innegabile il miglioramento della qualità dell'aria, dall'altro gli automobilisti si trovano costretti a rinunciare ad un tipo di alimentazione che consente un notevole risparmio annuo, specie per chi è abituato a fare lunghe tratte.
Fortunatamente, i modelli ibridi ed elettrici stanno diventando sempre più accessibili con il progredire della tecnologia.
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