Il Nuovo Scenario dei Dazi UE sulle Auto Elettriche Cinesi
L'Unione Europea dopo settimane di indiscrezioni ha ufficialmente approvato l’introduzione di nuovi dazi sulle auto elettriche importate dalla Cina, una mossa volta a riequilibrare il mercato europeo e proteggere l’industria locale.
Questo provvedimento, pur lasciando spiragli per un accordo futuro, avrà un impatto rilevante poiché mira a contrastare quella che Bruxelles definisce "concorrenza sleale" da parte dei produttori cinesi. Questi ultimi, grazie a sovvenzioni governative, riescono infatti a offrire prezzi inferiori a quelli dei concorrenti europei.
Da sottolineare come l'Unione Europea non è l'unica ad aver imposto tariffe elevate sulle importazioni di auto elettriche cinesi. Negli ultimi mesi, Canada e Usa hanno varato misure molto più elevate, pari al 100%, per stroncare i possibili effetti distorsivi sulle industrie nazionali.
Dettagli del provvedimento
L'UE intende tutelare l'industria automobilistica europea, che dà lavoro a circa 14 milioni di persone, ma è piombata in una profonda crisi, come dimostrano le recenti decisioni adottate dalla Volkswagen in merito alla chiusura di tre stabilimenti in Germania.
Le misure del provvedimento, che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e ufficializzato il 31 ottobre 2024, nel dettaglio prevede di tassare differentemente i diversi brand e le loro auto elettriche, sulla base degli aiuti di Stato già ricevuti in patria e del livello di collaborazione prestato nella fase di indagine da parte della Commissione Europea.
I nuovi dazi si attestano al 7,8% per le Tesla prodotte a Shanghai, al 17% per le e-car di Byd, al 18,8% per Geely e al 35,3% per Saic.
Invece, per gli altri gruppi che hanno collaborato all'indagine antitrust la sovrattassa all'import è del 20,7% rispetto al 35,3% valido per tutte le aziende reticenti. Complessivamente, sommando l’imposta del 10% già in vigore, le tariffe raggiungeranno la quota massima del 45% per le aziende cinesi meno collaborative e, una volta entrate in vigore, saranno definitive e dureranno cinque anni.
Obiettivi dell’UE: Sostenibilità e Tutela del Mercato Interno
La crescita delle immatricolazioni di auto elettriche in Europa, ha visto un aumento del 28,9% nel gennaio 2024, il che rende questo segmento particolarmente appetibile ma anche fragile rispetto all’ingresso di modelli a basso costo.
Secondo la Commissione Europea, l’intervento adottato quindi mira a incentivare una transizione energetica "equa" e a supportare i produttori europei nel contesto di una competizione sempre più globale.
L'industria europea ha registrato una ripresa delle immatricolazioni di auto elettriche e ibride nel 2024, con una quota di mercato del 10,9% per le auto 100% elettriche e una percentuale complessiva di quasi il 30% per le ibride, a testimonianza di un forte interesse degli automobilisti verso soluzioni più ecologiche.
Tuttavia, la competitività delle auto elettriche cinesi, favorite da sovvenzioni statali, ha suscitato preoccupazione, inducendo l'UE a prendere misure concrete.
Come reagisce la Cina?
La risposta di Pechino non si è fatta attendere. Con dichiarazioni ufficiali, il governo cinese ha espresso preoccupazione e disappunto, definendo i nuovi dazi europei come una "restrizione commerciale ingiusta". La Cina ha anche sottolineato come queste misure possano danneggiare le relazioni economiche bilaterali e violare i principi di libero scambio promossi dall'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO).
Oltre alle proteste, la Cina ha annunciato possibili contromisure. Tra queste, una delle ipotesi avanzate è l’aumento delle barriere doganali per le auto europee esportate in Cina, un segmento che vede già una presenza significativa di brand europei di alta gamma.
La prevedibile rappresaglia di Pechino dagli effetti nefasti si andrebbe a sommare alle contromisure commerciali del Dragone che sui distillati hanno già colpito i produttori di cognac e brandy francesi, mentre le indagini e limitazioni in corso sulle importazioni di su formaggi e carne di maiale rischiano di compromettere l'intero comparto agroalimentare europeo.
Le conseguenze di una “guerra dei dazi” totale, oltre all’ambito automotive, potrebbero quindi ripercuotersi su entrambi i mercati, causando un aumento dei prezzi e possibili tensioni nei rapporti diplomatici.
Le Implicazioni per il Futuro del Mercato Automotive
L’introduzione di dazi sulle auto elettriche cinesi apre scenari inediti. Da un lato, si prospetta una maggiore protezione per i produttori europei, incentivati a competere con modelli sempre più innovativi e accessibili. Dall’altro, il rischio di una reazione a catena di misure protezionistiche potrebbe limitare l’offerta per i consumatori, con un potenziale aumento dei prezzi finali.
Infine, la mossa della UE pone nuove sfide alle case automobilistiche cinesi, che fino ad ora avevano considerato l’Europa uno sbocco privilegiato per i loro prodotti. Riusciranno a mantenere la loro competitività in un contesto regolamentato o si concentreranno su altri mercati?
Si concretizza sempre di più un nuovo panorama commerciale tra Cina e Unione Europea che segna un punto di svolta nel settore automotive, decisivo per il futuro dell’industria e delle relazioni internazionali.