
11 dic, 2025
Con l'arrivo della stagione fredda, torna puntuale l'appuntamento con l'obbligo di gomme invernali, una normativa fondamentale per garantire la sicurezza stradale durante i mesi più rigidi dell'anno. Per la stagione 2025-2026, le date restano invariate rispetto agli anni precedenti, ma è importante conoscere nel dettaglio tutti gli aspetti della normativa per evitare sanzioni e soprattutto per circolare in totale sicurezza. Che tu stia valutando l'acquisto di una nuova auto o semplicemente voglia essere informato sugli obblighi di legge, questa guida completa ti aiuterà a orientarti tra date, eccezioni, alternative e costi, fornendoti tutte le informazioni necessarie per affrontare l'inverno al volante senza pensieri.
Il calendario dell'obbligo di gomme invernali per la stagione 2025-2026 segue le tempistiche consolidate dalla normativa nazionale, con alcune finestre di tolleranza pensate per agevolare gli automobilisti e i gommisti, che nei periodi di picco si trovano a gestire un elevato afflusso di clienti.
Dal 15 ottobre 2025 inizia il periodo di tolleranza durante il quale è possibile montare in anticipo gli pneumatici invernali. Questa finestra temporale è stata introdotta proprio per evitare il sovraffollamento delle officine e permettere a tutti di organizzarsi con calma, prenotando il cambio gomme senza fretta e spesso beneficiando di tariffe più convenienti.
Dal 15 novembre 2025 scatta ufficialmente l'obbligo su tutte le strade dove vige la specifica ordinanza. Da questa data e fino al 15 aprile 2026, chi circola senza pneumatici invernali omologati o senza catene da neve a bordo nelle zone soggette all'obbligo rischia sanzioni amministrative che possono essere particolarmente salate, oltre al fermo del veicolo nei casi più gravi.
Dal 15 aprile 2026 termina l'obbligo e si apre nuovamente una finestra di tolleranza di un mese, fino al 15 maggio 2026, durante la quale è possibile continuare a circolare con le gomme invernali montate oppure procedere al cambio con pneumatici estivi o quattro stagioni. Questa tolleranza finale permette di smaltire gradualmente le code dal gommista e di scegliere il momento più opportuno per il cambio stagionale.
È importante sottolineare che queste date rappresentano il quadro normativo generale a livello nazionale, ma ogni Regione, Provincia o Comune può emanare ordinanze specifiche che anticipano, prolungano o modificano i periodi di obbligo in base alle condizioni climatiche locali. Per questo motivo, prima di mettersi in viaggio, è sempre consigliabile verificare le ordinanze specifiche del territorio in cui si intende circolare.
La questione di quando effettuare il cambio gomme invernali è cruciale non solo per rispettare la legge, ma anche per garantire la propria sicurezza e quella degli altri utenti della strada. La normativa italiana prevede un sistema articolato di date e tolleranze che merita di essere compreso nel dettaglio.
Il periodo obbligatorio vero e proprio va dal 15 novembre al 15 aprile, ma la legge concede una tolleranza di un mese sia all'inizio che alla fine del periodo. Questo significa che dal 15 ottobre è già possibile montare le gomme invernali senza incorrere in sanzioni legate all'uso di pneumatici con un indice di velocità inferiore a quello previsto per il veicolo (un aspetto che approfondiremo più avanti).
La tolleranza finale, dal 15 aprile al 15 maggio, permette invece di continuare a circolare con le gomme invernali anche dopo la fine del periodo obbligatorio, dando tempo agli automobilisti di organizzare il cambio con le gomme estive. Va tuttavia ricordato che circolare con pneumatici invernali durante la stagione calda comporta alcuni svantaggi: consumo più rapido del battistrada, prestazioni ridotte su asfalto caldo e asciutto, maggiore rumorosità e incremento dei consumi di carburante.
Un aspetto spesso sottovalutato riguarda le temperature: gli pneumatici invernali sono progettati per offrire il massimo delle prestazioni quando la temperatura scende sotto i 7°C. Al di sopra di questa soglia, la mescola più morbida tipica delle gomme invernali tende a surriscaldarsi eccessivamente, accelerando l'usura e compromettendo le performance. Per questo motivo, anche se la legge concede la tolleranza fino a metà maggio, è buona norma effettuare il cambio non appena le temperature si stabilizzano su valori primaverili.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l'obbligo di gomme invernali non è automatico e generalizzato su tutto il territorio nazionale. Non esiste infatti un obbligo valido ovunque: sono i gestori e gli enti proprietari delle strade a imporlo attraverso specifiche ordinanze e un'apposita segnaletica stradale.
Il cartello che indica l'obbligo è facilmente riconoscibile: si tratta di un segnale stradale blu con il disegno di uno pneumatico con catene. Dove presente questo cartello, dal 15 novembre al 15 aprile è obbligatorio circolare con pneumatici invernali omologati (marcati M+S o, meglio ancora, con il simbolo 3PMSF del fiocco di neve) oppure avere a bordo catene da neve compatibili con il proprio veicolo e pronte all'uso.
Le zone più soggette all'obbligo sono naturalmente quelle montane e collinari, maggiormente esposte a precipitazioni nevose e formazione di ghiaccio. Tuttavia, l'obbligo può essere esteso anche a tratti di pianura particolarmente a rischio. Vediamo una panoramica regione per regione:
Valle d'Aosta: l'obbligo è presente su gran parte della rete stradale regionale, spesso con periodi anticipati rispetto al calendario nazionale. In alcune zone l'obbligo può scattare già dal 15 ottobre.
Trentino Alto Adige: in provincia di Bolzano l'obbligo vige su tutte le strade statali e provinciali, nella città di Bolzano e sull'Autostrada del Brennero A22. La provincia di Trento applica ordinanze simili su gran parte della rete viaria montana.
Lombardia: l'obbligo è diffuso su numerose strade statali, provinciali e in alcune tratte autostradali, specialmente nelle zone prealpine e alpine.
Piemonte: ordinanze attive su molte strade delle zone montane e collinari, con particolare attenzione alle arterie che collegano la pianura alle località turistiche montane.
Veneto: l'obbligo interessa principalmente le zone montane e pedemontane, con ordinanze specifiche per le strade che conducono alle località sciistiche.
Friuli Venezia Giulia: ordinanze presenti soprattutto nelle zone montane e in alcuni tratti autostradali.
Liguria: nonostante il clima generalmente mite, l'obbligo può scattare su alcune strade dell'entroterra e sui valichi appenninici.
Emilia-Romagna: ordinanze attive principalmente sull'Appennino e su alcuni tratti autostradali, come l'A22 e l'A1 nei tratti montani.
Toscana: obbligo su vari tratti dell'Appennino tosco-emiliano e in alcune zone del Chianti.
Lazio: ordinanze presenti su alcune strade delle zone montane, comprese le Autostrade A24 e A25 (Roma-L'Aquila-Teramo).
Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria: obbligo presente sulle strade montane e su alcuni tratti autostradali esposti a rischio neve.
Sicilia e Sardegna: ordinanze attive su alcune strade delle zone montuose, come l'Etna in Sicilia e il Gennargentu in Sardegna.
Per conoscere con precisione quali strade sono soggette all'obbligo, è possibile consultare i siti web di ANAS, delle società autostradali e degli enti locali, che pubblicano annualmente le ordinanze invernali con l'elenco completo dei tratti interessati.
Le gomme invernali, chiamate anche pneumatici da neve o gomme termiche, sono pneumatici appositamente progettati per garantire prestazioni ottimali quando le temperature scendono sotto i 7°C e in condizioni di neve, ghiaccio, pioggia e fango. La loro efficacia deriva da una combinazione di caratteristiche tecniche specifiche che le rendono nettamente superiori agli pneumatici estivi quando il clima diventa rigido.
La principale differenza tra gomme estive e invernali risiede nella mescola del battistrada. Gli pneumatici invernali utilizzano una mescola più ricca di gomma naturale e silice, che rimane elastica anche alle basse temperature. Quando il termometro scende sotto i 7°C, le gomme estive tendono a indurirsi, perdendo aderenza, mentre le invernali mantengono la loro flessibilità, garantendo un contatto ottimale con l'asfalto.
Il disegno del battistrada è un altro elemento distintivo: gli pneumatici invernali presentano numerose lamelle (piccoli intagli sul battistrada) che si aprono e si chiudono durante il rotolamento, creando effetto ventosa e aumentando il grip su superfici scivolose. Le scanalature più profonde e ampie permettono inoltre di evacuare efficacemente neve, acqua e fango, riducendo il rischio di aquaplaning.
Per riconoscere un pneumatico invernale omologato è fondamentale saper leggere le marcature presenti sul fianco della gomma. Esistono due principali simboli da conoscere:
M+S (Mud + Snow): questa sigla, che significa "fango e neve", indica che il pneumatico è stato progettato per offrire prestazioni migliori in condizioni invernali rispetto a uno pneumatico estivo standard. Tuttavia, si tratta di un'autocertificazione del produttore, senza test standardizzati obbligatori. La sola marcatura M+S, presente anche su molti pneumatici quattro stagioni, è considerata valida ai fini dell'obbligo di legge in Italia.
3PMSF (Three Peak Mountain Snow Flake): questo simbolo, facilmente riconoscibile perché raffigura un fiocco di neve racchiuso in una montagna a tre cime, certifica che il pneumatico ha superato specifici test di trazione su neve secondo standard europei rigorosi. Per ottenere questa marcatura, lo pneumatico deve dimostrare prestazioni sulla neve almeno del 25% superiori rispetto a uno pneumatico di riferimento. Il simbolo 3PMSF rappresenta quindi una garanzia più affidabile di prestazioni invernali effettive.
Dal punto di vista normativo, in Italia sono considerati validi entrambi i simboli, ma è fortemente consigliabile orientarsi verso pneumatici che riportano sia la marcatura M+S sia il simbolo 3PMSF, poiché offrono le migliori garanzie di sicurezza. Inoltre, alcuni Paesi europei, come la Germania in determinate condizioni, richiedono obbligatoriamente il simbolo 3PMSF.
Un aspetto tecnico importante, spesso trascurato, riguarda l'indice di velocità degli pneumatici invernali. Sul fianco di ogni pneumatico, dopo la misura del cerchio, troviamo un codice alfanumerico: il numero rappresenta l'indice di carico (il peso massimo che lo pneumatico può sopportare), mentre la lettera indica l'indice di velocità (la velocità massima alla quale lo pneumatico può viaggiare in sicurezza).
La normativa italiana prevede una deroga importante per gli pneumatici invernali: è possibile montare gomme con un indice di velocità inferiore rispetto a quello indicato sul libretto di circolazione del veicolo, purché non inferiore a Q (160 km/h). Questa eccezione è stata introdotta perché gli pneumatici invernali, essendo ottimizzati per l'aderenza a basse temperature, spesso hanno limiti di velocità leggermente inferiori rispetto agli equivalenti estivi.
Tuttavia, questa deroga è valida solo durante il periodo obbligatorio (dal 15 novembre al 15 aprile) e nel mese di tolleranza precedente (dal 15 ottobre al 15 novembre). Se si continua a circolare con pneumatici invernali con indice di velocità inferiore oltre il 15 maggio, si rischia una sanzione che va da 430 a 1.731 euro, oltre al ritiro della carta di circolazione.
Quando si parla di obbligo invernale, la normativa offre diverse alternative che possono adattarsi alle esigenze e alle abitudini di guida di ciascun automobilista. Comprendere le differenze tra queste opzioni è fondamentale per fare una scelta consapevole.
I pneumatici quattro stagioni, chiamati anche all season, rappresentano un compromesso tra le gomme estive e quelle invernali. Sono progettati per offrire prestazioni accettabili tutto l'anno, eliminando la necessità del doppio cambio stagionale. Dal punto di vista normativo, i pneumatici quattro stagioni che riportano la marcatura M+S e/o il simbolo 3PMSF sono considerati validi per rispettare l'obbligo invernale.
I vantaggi delle gomme quattro stagioni sono evidenti: risparmio economico (si acquista un solo set di pneumatici), risparmio di tempo (non serve il cambio stagionale), nessun problema di deposito per il set non in uso. Inoltre, per chi percorre pochi chilometri all'anno o vive in zone con inverni miti e raramente nevosi, rappresentano una soluzione pratica ed efficiente.
Tuttavia, è importante essere consapevoli dei limiti. I pneumatici quattro stagioni, per loro natura, non possono eguagliare le prestazioni specifiche delle gomme stagionali nei rispettivi ambiti di utilizzo. In inverno, con neve abbondante e ghiaccio, le gomme invernali dedicate offrono aderenza e sicurezza superiori. In estate, con temperature elevate e asfalto asciutto, le gomme estive garantiscono spazi di frenata più brevi e una tenuta migliore in curva.
I test condotti da organismi indipendenti come TCS, ADAC e varie riviste specializzate confermano che, mentre i migliori pneumatici quattro stagioni possono essere convincenti in condizioni moderate, mostrano limiti evidenti nelle situazioni estreme, sia estive che invernali. La scelta delle gomme quattro stagioni è quindi ottimale per chi:
Le catene da neve rappresentano l'alternativa classica agli pneumatici invernali e sono particolarmente indicate per chi vive in zone dove raramente si verificano precipitazioni nevose ma occasionalmente si reca in montagna o in località dove l'obbligo è in vigore.
Le catene vanno montate sulle ruote motrici del veicolo (anteriori per le trazioni anteriori, posteriori per quelle posteriori, su un asse a scelta per le 4x4) e devono essere omologate secondo le normative europee. È fondamentale verificare che le catene siano compatibili con la misura degli pneumatici montati e con il proprio veicolo: alcuni modelli, specialmente quelli con passaruota stretti o sistemi frenanti ingombranti, non consentono il montaggio di catene standard e richiedono catene a maglia stretta o sistemi alternativi.
I vantaggi delle catene sono principalmente economici: il costo di un set di catene (tra 50 e 150 euro per prodotti di qualità) è nettamente inferiore rispetto all'acquisto di un set completo di pneumatici invernali. Inoltre, occupano poco spazio nel bagagliaio e possono durare molti anni se utilizzate correttamente.
Gli svantaggi sono legati all'uso pratico: le catene vanno montate al momento del bisogno, spesso con condizioni meteo avverse, operazione non sempre semplice soprattutto per chi non ha esperienza. Inoltre, con le catene montate la velocità è limitata (generalmente 50 km/h) e vanno smontate non appena si torna su asfalto pulito per evitare di danneggiare sia le catene che la strada.
Una novità relativamente recente nel panorama dei dispositivi invernali è rappresentata dalle calze da neve, dispositivi in tessuto tecnico che si applicano sugli pneumatici per aumentarne l'aderenza su neve e ghiaccio. Dal 2022, le calze da neve conformi alla normativa europea UNI EN 16662-1:2020 sono riconosciute in Italia come alternativa legale sia alle gomme invernali sia alle catene da neve.
Le calze da neve presentano diversi vantaggi rispetto alle catene tradizionali: sono più leggere, più facili da montare (l'operazione richiede pochi minuti anche per chi non ha esperienza), occupano meno spazio nel bagagliaio e sono generalmente più silenziose. Il loro costo si aggira tra 60 e 120 euro per un set.
Tuttavia, le calze da neve hanno anche dei limiti importanti: la durata è generalmente inferiore rispetto alle catene metalliche (indicativamente 50-100 km di utilizzo su neve), non sono adatte per ghiaccio spesso o neve molto compatta, e con le calze montate la velocità massima è limitata (di solito 40-50 km/h). Sono quindi ideali per affrontare brevi tratti innevati occasionalmente, ma meno indicate per utilizzi intensivi.
Prima di acquistare calze da neve, è fondamentale verificare -che riportino la certificazione UNI EN 16662-1:2020 e che siano compatibili con la misura dei propri pneumatici. Tra i marchi più diffusi e riconosciuti troviamo AutoSock, Goodyear UltraGrip e Michelin Easy Grip.
Scegliere le gomme invernali giuste non è solo una questione di rispetto dell'obbligo di legge, ma soprattutto di sicurezza. Ogni anno, i principali organismi di controllo e riviste specializzate europee sottopongono decine di modelli di pneumatici invernali a rigorosi test comparativi, valutandone le prestazioni in condizioni reali e di laboratorio.
Per la stagione 2025-2026, i test condotti da TCS (Touring Club Svizzero), ADAC (Automobile Club tedesco) e altre organizzazioni hanno messo in evidenza alcuni modelli che si distinguono per eccellenza nelle prestazioni su neve, ghiaccio, asfalto bagnato e asciutto.
I tre pneumatici che hanno ottenuto le valutazioni più alte nei test della stagione 2025-2026 sono:
Goodyear UltraGrip Performance 3: premiato come miglior pneumatico invernale dal TCS con una valutazione di 2,0 (su una scala dove 1 è il massimo), questo modello offre un eccellente equilibrio tra prestazioni su neve, aderenza sul bagnato e comportamento su asfalto asciutto. Particolarmente apprezzato per gli spazi di frenata ridotti e la precisione di guida.
Michelin Pilot Alpin 5: con una valutazione di 2,1, si conferma tra i migliori pneumatici invernali premium sul mercato. Offre prestazioni eccellenti su neve e ghiaccio, consumi ridotti e una durata superiore alla media. Ideale per auto sportive e berline di fascia alta.
Bridgestone Blizzak 6: completa il podio con prestazioni molto elevate in tutte le condizioni invernali. Particolarmente efficace su ghiaccio e neve compatta, offre anche un buon comfort di marcia e una rumorosità contenuta.
Altri modelli che hanno ottenuto la valutazione "molto consigliato" nei test includono:
Per chi cerca pneumatici invernali affidabili senza spendere cifre elevate, i test hanno evidenziato alcuni modelli di fascia media che offrono un ottimo compromesso tra prestazioni e prezzo:
I test hanno anche messo in luce alcuni modelli che non hanno raggiunto standard di sicurezza accettabili, ottenendo la valutazione "non raccomandato". In particolare, molti pneumatici di marche poco note o di fascia molto economica (sotto i 50 euro a pneumatico) hanno mostrato gravi carenze negli spazi di frenata su bagnato e nella tenuta su neve. In alcuni casi, la differenza negli spazi di frenata rispetto ai modelli migliori può superare i 20 metri a 80 km/h, un gap che può fare la differenza tra evitare un incidente e causarlo.
È quindi sconsigliabile orientarsi verso pneumatici eccessivamente economici: la sicurezza non è un aspetto su cui risparmiare, e un set di gomme invernali di qualità media rappresenta un investimento che può letteralmente salvare la vita.
Il costo complessivo del cambio gomme invernali varia notevolmente in base a diversi fattori: tipo di veicolo, marca e modello degli pneumatici scelti, servizi richiesti e zona geografica. Vediamo nel dettaglio le voci di spesa da considerare.
Il primo e principale investimento riguarda l'acquisto degli pneumatici. La forbice di prezzo è molto ampia e dipende essenzialmente da tre fattori:
Fascia economica (50-75 euro a pneumatico): pneumatici di marche meno note o di fascia entry-level. Per un set completo di 4 gomme si spendono 200-300 euro. Prestazioni base, generalmente adeguate per utilizzi sporadici in condizioni non estreme.
Fascia media (75-150 euro a pneumatico): qui troviamo pneumatici di marche rinomate in versioni standard e modelli di fascia alta di marche di secondo livello. Set completo: 300-600 euro. Rappresentano il miglior compromesso tra prestazioni, durata e prezzo per la maggior parte degli automobilisti.
Fascia premium (150-300+ euro a pneumatico): pneumatici top di gamma di marchi premium (Michelin, Continental, Pirelli, Bridgestone). Set completo: 600-1.200 euro e oltre. Prestazioni eccellenti, massima sicurezza, durata superiore. Indicati per veicoli di alta gamma e per chi percorre molti chilometri.
Le dimensioni influenzano notevolmente il prezzo: pneumatici di misure piccole (14"-15") costano generalmente meno, mentre cerchi da 18" in su comportano prezzi significativamente più elevati.
Al costo degli pneumatici vanno aggiunte le spese per il montaggio e i servizi correlati:
Montaggio e smontaggio: 30-60 euro per il servizio completo presso grandi catene di gommisti (può salire a 60-100 euro presso officine indipendenti o concessionarie). Include lo smontaggio delle gomme estive, il montaggio delle invernali e la sostituzione delle valvole se necessario.
Equilibratura: 20-40 euro (spesso inclusa nel prezzo del montaggio). È un'operazione fondamentale per evitare vibrazioni e usura irregolare.
Convergenza: 40-80 euro (generalmente non necessaria a ogni cambio, ma consigliata annualmente o dopo interventi al sistema di sospensioni/sterzo).
Deposito gomme: 40-80 euro a stagione. Molti gommisti offrono il servizio di custodia del set non in uso, particolarmente utile per chi non ha spazio in casa o in garage.
Negli ultimi anni si è diffusa la pratica di acquistare pneumatici online e farli montare presso un gommista convenzionato. I vantaggi sono principalmente economici: i siti specializzati offrono spesso prezzi inferiori del 20-30% rispetto ai negozi fisici, grazie a minori costi di gestione e maggiore volume di vendite.
I principali portali (come Gommadiretto, Pneumatici Online, Euroimport Pneumatici) hanno partnership con reti di gommisti in tutta Italia, permettendo di ricevere gli pneumatici direttamente presso l'officina scelta per il montaggio. Il risparmio complessivo può variare da 50 a 200 euro su un set completo, a seconda della misura e del modello scelto.
Per ottenere i prezzi migliori e evitare lunghe attese, è consigliabile prenotare il cambio gomme con anticipo:
Le sanzioni per il mancato rispetto dell'obbligo di gomme invernali o catene a bordo sono regolamentate dal Codice della Strada e variano in base al tipo di strada su cui si circola e alla gravità dell'infrazione.
Nei centri abitati: la sanzione amministrativa va da un minimo di 41 euro a un massimo di 168 euro. Si tratta dell'importo più contenuto, considerando che in città le condizioni di neve e ghiaccio sono generalmente meno frequenti e pericolose.
Fuori dai centri abitati (strade extraurbane): la sanzione si fa più severa, oscillando tra 84 euro e 338 euro. In questo caso, la maggiore gravità della sanzione riflette il rischio superiore associato alla circolazione ad alte velocità su strade che possono presentare condizioni meteorologiche avverse.
Sulle autostrade: le sanzioni vanno da 84 a 335 euro, con possibilità di fermo amministrativo del veicolo fino alla regolarizzazione della situazione. In autostrada, infatti, le conseguenze di un veicolo non adeguatamente equipaggiato possono essere particolarmente gravi, sia per chi guida che per gli altri utenti.
È importante sottolineare che queste sanzioni non sono alternative all'obbligo: se fermati durante un controllo, oltre alla multa si può essere costretti a montare immediatamente le catene (se ne si dispone) o a non proseguire il viaggio fino a quando non si è in regola con la normativa.
Nei casi più gravi, o in presenza di condizioni meteorologiche particolarmente avverse, le forze dell'ordine possono disporre il fermo amministrativo del veicolo. Questo significa che l'auto non può essere spostata fino a quando non viene dotata di pneumatici invernali adeguati o fino a quando le condizioni meteo non migliorano.
Il fermo può comportare spese aggiuntive significative: costo del soccorso stradale per il traino del veicolo, spese di deposito, oltre al disagio di vedersi bloccare in località spesso lontane da casa.
Una sanzione spesso sottovalutata riguarda la circolazione con pneumatici con indice di velocità inferiore a quello previsto dal libretto di circolazione del veicolo. Come accennato in precedenza, durante il periodo invernale (e il mese di tolleranza precedente) è consentito montare gomme invernali con indice di velocità inferiore, purché non inferiore a Q (160 km/h).
Tuttavia, se si continua a circolare con questi pneumatici oltre il 15 maggio, si rischia una sanzione pesante che va da 430 a 1.731 euro, con possibile ritiro della carta di circolazione. Questa normativa è volta a garantire che d'estate, quando le temperature dell'asfalto sono elevate e gli pneumatici invernali perdono efficienza, i veicoli montino gomme adeguate.
Anche con gomme invernali regolarmente montate, si può incorrere in sanzioni se il battistrada non rispetta la profondità minima legale. Il Codice della Strada impone che gli pneumatici abbiano un battistrada di almeno 1,6 mm in tutta la loro circonferenza.
Tuttavia, è fortemente consigliabile sostituire gli pneumatici invernali già quando il battistrada raggiunge i 4 mm, soglia al di sotto della quale le prestazioni su neve e ghiaccio calano drasticamente. Con 1,6 mm di battistrada, infatti, uno pneumatico invernale offre prestazioni paragonabili a quelle di un pneumatico estivo in buone condizioni, perdendo quindi la sua funzione specifica.
La sanzione per circolazione con pneumatici con battistrada insufficiente va da 87 a 344 euro, con possibile ritiro della carta di circolazione fino alla sostituzione delle gomme.
Prima di montare o continuare a utilizzare gli pneumatici invernali, è fondamentale verificarne lo stato per garantire la massima sicurezza e conformità alla normativa.
Esistono diversi metodi per verificare la profondità del battistrada:
Indicatori di usura: tutti gli pneumatici moderni sono dotati di piccoli rialzi (TWI - Tread Wear Indicator) posizionati nelle scanalature principali del battistrada. Quando il battistrada si usura fino a raggiungere l'altezza di questi indicatori, significa che si è arrivati al limite legale di 1,6 mm e lo pneumatico va sostituito immediatamente.
Calibro di profondità: strumento economico (5-15 euro) disponibile presso tutti i rivenditori di accessori auto. Permette di misurare con precisione la profondità del battistrada in vari punti dello pneumatico.
Metodo della moneta: un metodo casalingo consiste nell'inserire una moneta da 1 euro nella scanalatura del battistrada. Se il bordo dorato della moneta è completamente visibile, il battistrada è al di sotto dei 3 mm e va considerata la sostituzione.
Un'ispezione visiva attenta può rivelare altri problemi:
Usura irregolare: può indicare problemi di convergenza, di pressione inadeguata o di ammortizzatori usurati. In questi casi, oltre alla sostituzione degli pneumatici può essere necessario un intervento meccanico.
Tagli, rigonfiamenti o crepe: segni di danneggiamento che compromettono la sicurezza e richiedono la sostituzione immediata dello pneumatico.
Età degli pneumatici: anche se apparentemente in buono stato, gli pneumatici invecchiando perdono elasticità. Il codice DOT stampato sul fianco indica la settimana e l'anno di produzione (es: 3619 significa 36ª settimana del 2019). Pneumatici con più di 6-7 anni andrebbero sostituiti anche se il battistrada è ancora sufficiente.
La pressione corretta è fondamentale per le prestazioni e la sicurezza. Pneumatici sgonfi o troppo gonfi comportano usura irregolare, maggiori consumi, peggiori prestazioni e rischio di danneggiamenti. La pressione va controllata almeno una volta al mese e sempre prima di lunghi viaggi, con pneumatici freddi (veicolo fermo da almeno 2 ore).
I valori di pressione corretti sono indicati su un'etichetta generalmente posizionata sullo stipite della portiera conducente o nel vano carburante. In inverno, può essere opportuno aumentare la pressione di 0,2 bar rispetto ai valori estivi, per compensare la contrazione dell'aria dovuta alle basse temperature.
Se stai valutando l'acquisto di un'auto nuova o usata, è importante considerare anche l'aspetto degli pneumatici invernali, che può influenzare significativamente il budget complessivo e la praticità d'uso del veicolo.
La dimensione dei cerchi e degli pneumatici ha un impatto diretto sui costi futuri. Un'auto con cerchi da 15" o 16" avrà costi di pneumatici nettamente inferiori rispetto a un modello con cerchi da 18" o 19". La differenza può arrivare anche a 400-600 euro per un set completo di gomme invernali di qualità.
Quando si configura un'auto nuova, molti costruttori offrono diversi livelli di cerchi. Optare per la misura più piccola disponibile può rappresentare un risparmio significativo nel lungo periodo, senza compromettere sostanzialmente le prestazioni per un utilizzo quotidiano normale.
Per chi prevede di utilizzare regolarmente gomme invernali, investire in un secondo set di cerchi dedicati (cerchi in acciaio o lega leggera economici) può risultare conveniente nel medio-lungo periodo. I vantaggi sono molteplici:
Il costo di un set di cerchi in acciaio varia da 150 a 300 euro, che si ammortizzano in 3-4 anni considerando il risparmio sui montaggi.
Quando si acquista un'auto usata, è importante verificare quale set di pneumatici è incluso e in quali condizioni. Un'auto venduta con due set completi di gomme (estive e invernali) in buono stato rappresenta un valore aggiunto di 400-800 euro rispetto a una con un solo set o gomme usurate.
Durante la trattativa, vale la pena chiedere esplicitamente se l'auto viene venduta con gomme invernali e cerchi aggiuntivi, e verificarne le condizioni (anno di produzione, profondità del battistrada, eventuali danneggiamenti).
Molti concessionari offrono pacchetti invernali all'acquisto di un'auto nuova, che includono gomme invernali e cerchi a prezzi vantaggiosi. Questi pacchetti possono rappresentare un'opportunità di risparmio, ma è importante confrontare i prezzi con il mercato aftermarket per valutarne l'effettiva convenienza.
Sì, la normativa lo consente. Dove vige l'obbligo, è sufficiente avere a bordo catene da neve omologate e compatibili con il proprio veicolo, anche se si montano pneumatici estivi. Tuttavia, questa soluzione è pratica solo per chi occasionalmente transita su strade soggette all'obbligo: le catene vanno infatti montate solo quando effettivamente necessario (neve su strada) e la loro installazione può essere complessa, specialmente in condizioni meteo avverse.
No, se i pneumatici quattro stagioni riportano la marcatura M+S e/o il simbolo 3PMSF, sono considerati equivalenti alle gomme invernali e non è necessario avere catene a bordo. Tuttavia, in condizioni di neve particolarmente abbondante, può essere comunque utile avere catene come ulteriore sicurezza.
Sì, generalmente gli pneumatici invernali comportano un leggero aumento dei consumi (2-5%) rispetto alle gomme estive, a causa della mescola più morbida che genera maggiore resistenza al rotolamento. L'impatto sui consumi diventa più evidente con temperature superiori ai 15°C, motivo per cui è consigliabile non utilizzarle d'estate.
No, la normativa non impone di avere una ruota di scorta con pneumatico invernale. Tuttavia, se si utilizza la ruota di scorta durante il periodo di obbligo invernale, è importante montare le catene sulla ruota con gomma estiva per rispettare la normativa e garantire la sicurezza.
L'obbligo di gomme invernali non è un mero adempimento burocratico, ma una normativa pensata per salvaguardare la sicurezza di tutti gli utenti della strada. Gli pneumatici invernali fanno la differenza non solo sulla neve, ma anche su asfalto freddo e bagnato, riducendo significativamente gli spazi di frenata e migliorando la tenuta di strada.
Rispettare le date, scegliere pneumatici di qualità adeguata, mantenerli in buono stato e verificarne regolarmente la pressione sono accorgimenti che richiedono un investimento limitato di tempo e denaro, ma che possono letteralmente salvare la vita.
Se stai valutando l'acquisto di un'auto, considera questi aspetti nella tua decisione: un veicolo con cerchi di dimensioni contenute ti farà risparmiare centinaia di euro nel corso degli anni, e verificare la disponibilità di gomme invernali nell'usato può rappresentare un valore aggiunto significativo.
La sicurezza stradale inizia dalla scelta consapevole degli pneumatici giusti per ogni stagione. Rispetta le date, scegli gomme di qualità e guida sempre con prudenza: l'inverno non aspetta, preparati per tempo.
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